INTERNET OF THINGS E L’ERA DELL’INDUSTRIA 4.0

Partendo dai principi, fino a poco tempo fa nel mondo occidentale si parlava di tre rivoluzioni industriali. E oggi in che fase della storia industriale ci troviamo?

La nascita della macchina a vapore segnò la prima grande svolta nel 1784. Successivamente l’utilizzo dell’elettricità, l’avvento del motore a scoppio e l’aumento del petrolio come nuova fonte energetica danno il via alla produzione di massa: anno 1870.  Chiudiamo la triade con il 1970 e la nascita dell’informatica e dell’era digitale, destinata ad incrementare i livelli di automazione avvalendosi di sistemi elettronici e dell’Information Technology.

Il mondo delle tecnologie è sempre in grande evoluzione, non parliamo più degli effetti derivanti dalla terza rivoluzione industriale e di quanto è accaduto dopo l’avvento dell’era digitale e dell’IT (Information Technology). Oggi parliamo di 4° rivoluzione industriale (con prospettive prossime legate ad ulteriori cambiamenti fino a proiettarci nell’ottica di una 5° rivoluzione industriale).

Siamo in un’epoca di grande cambiamento. Fino a qualche anno fa se ne parlava timidamente ed espressioni come Industria 4.0 ed  Internet of Things erano decisamente rare, riservate agli addetti ai lavori, mentre adesso se ne fa questione di stato e scelte governative.  Come in ogni fase transitoria le informazioni non sono mai sufficienti: conosciamo quanto accaduto dalla terza rivoluzione industriale ad oggi e quello che ci si prospetta per il futuro ma ancora non è chiaro come arrivarci, Le paure sono molteplici, la natura umana filo-conservatrice non è sempre propensa ad abbracciare il cambiamento frenata dalla difficoltà e incapacità di orientarsi nelle scelte e negli investimenti adeguati che il nuovo format, l’industria 4.0, richiede. È importante fare maggiore chiarezza: ciò che incute paura e implica più responsabilità, determina invece un’opportunità per le aziende che fanno dell’innovazione un proprio obbiettivo.

Non vi sappiamo dare una data bene precisa d’inizio della 4° rivoluzione industriale: molti sostengono che siamo nel pieno del cambiamento, altri sostengono che sia ormai decaduta e si stanno già preparando le basi per una rivoluzione successiva, la quinta. L’argomento è stato al centro del World Economic Forum 2016 (WEF), intitolato appunto “Mastering the Fourth Industrial Revolution”.

Prima di parlare di industria 4.0 facciamo un passo indietro introducendo un concetto chiave che si lega all’argomento: l’Internet delle cose o Internet of Things (abbreviato IoT). Quanti di noi conoscono il significato di Internet delle cose? Nonostante se ne parli spesso negli ultimi tempi, il concetto non è molto familiare all’utente medio. L’espressione Internet Of Things indica un insieme di tecnologie che permettono di collegare a Internet qualunque tipo di apparato, oggetti e luoghi reali (“cose” appunto).

L’oggetto interagisce con il mondo circostante, in quanto è dotato di “intelligenza”, ovvero reperisce e trasferisce informazioni tra rete internet e mondo reale.

Lo scopo di queste soluzioni è sostanzialmente quello di monitorare e controllare e trasferire informazioni per poi svolgere azioni conseguenti.

Vi chiederete perché abbiamo introdotto questo concetto… Tenete a mente quanto appena letto e immaginate di applicare tutto questo ai macchinari di una fabbrica e non solo, ad un’intera realtà aziendale. Da qui il concetto di Industria 4.0.

Cosa intendiamo quando parliamo di Industria 4.0?

Il temine Industria 4.0 è stato usato per la prima volta nel 2011, nel corso della Fiera di Hannover. La definizione di Industria 4.0 viene attribuita alle aziende che adottano le tecnologie digitali che permettono di aumentare l’interconnessione tra i sistemi fisici e informatici collaborando e interagendo tra loro. Si tratta, quindi, del risultato derivato dalla crescita esponenziale di Internet, sia per portata di traffico dati che per la sua diffusione, combinata con l’internet of things, la possibilità di connettere alla rete oggetti che raccolgono informazioni e se le scambiano. Il livello di innovazione è tale per cui oggi il sinonimo diretto di Industria 4.0 è Smart Manufacturing (o Smart Factory), dove “smart” (dall’inglese “intelligente”) diventa il denominatore comune di una gestione integrata delle informazioni, associata all’uso della tecnologia digitale.

Ma quali vantaggi ne ricavano le aziende?

L’industria 4.0 sta estendendo l’ecosistema tecnologico. L’incremento dei livelli di monitoraggio e di controllo aiutano a gestire molteplici risorse all’insegna di una sostenibilità più virtuosa e di una sicurezza che migliora la qualità della vita. Il digitale ci educa a condividere e a collaborare attraverso una nuova capacità di fare di più e di fare meglio. Pensate di produrre mille articoli al costo di uno mantenendo efficienza e qualità? Beh oggi si può, è la realtà ed è l’industria 4.0.

In questo contesto le aziende hanno sempre più necessità di essere affiancate da specialisti del settore che, con le giuste competenze, permettono di scaricare a terra tutta l’energia messa a disposizione dalle nuove tecnologie. Questa energia si traduce in strumenti digitali che agevolano i processi, ottimizzando la produzione e la distribuzione dei prodotti, fornendo soprattutto la possibilità di abbinare molti servizi ai prodotti (cosa impensabile fino a qualche anno fa) per creare valore aggiunto a tutta la filiera, dal produttore al consumatore finale (raccolta dati per statistiche, manutenzione remota, funzionalità estese).

 

Rossi Massimo – Sales Manager

Projecta Factory Solutions